venerdì 27 novembre 2009

ME SEM ROM - Trailer 2°

Clicca QUI per vedere il 2° Trailer di ME SEM ROM

ALEMANNO E I ROM AL CAMPIDOGLIO

Oggi assieme a Diana e alla mia macchina da presa ero al Campidoglio per assistere alla riunione tra i Rappresentanti dei Campi Rom di Roma e il Sindaco Gianni Alemanno. Quest'ultimo ha dichiarato anche di fronte l'obiettivo di ME SEM ROM di essere entusiasta del Coordinamento che i Rom hanno creato (vale a dire un gruppo di Rom riconosciuto dall'Amministrazione che avrà voce in capitolo riguardo i provvedimenti da prendere sulla Comunità Rom).
Personalmente sono titubante sul suo entusiasmo, ma il fatto che fra i Rom e Alemanno ci sia stato almeno un confronto reale credo sia già qualcosa.
Staremo a vedere cosa accadrà a Gennaio durante lo Sgombero, ormai certo, del Casilino 900.
Qualora ci fossero rimpatrii forzati, divisioni di famiglie, deportazioni di massa nei CIE o addirittura abbandoni totali come è accaduto ai Rom dell'ex Casilino 700, mi toccherà prendere per veri i dubbi sorti oggi durante la riunione.

Ermelinda Coccia

venerdì 13 novembre 2009

CASILINO 700 - Ha un senso questo sgombero?

La fila di valigie, carrelli, bagnarole colme di bottiglie d’acqua e vestiti, piedi anziani e giovani che calpestano l’asfalto di via Casilina. Sono i 500 Rom Rumeni del Casilino 700 allo sgombero. Vagano da due giorni nei paragi di Centocelle, sfrattati prima dal Campo nel quale risiedono da quattro anni e poi dai rifugi che hanno trovato per evitare di trascorrere la notte all’aperto, prima in Villa De Santics e poi in un deposito di birra abbandonato in Via dei Gordiani. Oggi 12 Novembre insieme a Davide ed Andrea, che si stanno occupando insieme a me del documentario "Me sem Rom", ho vissuto in prima persona il percorso che sono costretti a fare. Lunghi tragitti a piedi per trovare un tetto d’accoglienza.
Che operazione è mai questa? “Stiamo risolvendo un problema” come dichiara la maggior parte dei politici? Lasciare delle persone allo sbaraglio con figli a tracolla, o peggio ancora in grembo, è la soluzione adeguata? Abbandonare in un parco degli anziani invalidi che a stento riescono a dialogare con noi, significa svolgere un piano ben pensato?
Le conseguenze di tutto ciò non sono forse la possibile costruzione di alti campi? Questa gente, se lasciata per strada è costretta a trovare un riparo. La motivazione dello sgombero non era di creare dei campi attrezzati eliminando così le costruzioni abusive? Eppure pare che il "Piano Nomadi" tanto acclamato da Alemanno e Company si fermi alle ruspe tralasciando il resto.
Aver vissuto oggi l’umiliazione che i Rom proveranno ancora per i prossimi giorni, mi provoca rabbia, produce dubbi e quesiti riguardo le procedure che il Comune di Roma sta effettuando.
Concludo lasciando anche a voi alcune domande che oggi abbiamo posto non solo ai Rom del Casilino 700 ma anche alla Polizia Municipale presente durante l’accaduto: Dove andrete? Dove dormirete stasera? Dove andrà questa gente? Sono stati mandati via dal Campo perché abusivo, và bene ma ora? Non dovevano sistemarli in dei Campi attrezzati? Si parlava dell'assegnazione di case per coloro che possedevano documenati regolari, si è detto di voler far vivere i Rom decentemente e i cittadini romani tranquilli.
Noi abbiamo aspettato una risposta insieme a loro su uno dei marciapiedi di Via Casilina, mentre le auto dei cittadini Romani sfrecciavano, mentre gli sguardi diffidenti ti si scagliavano contro. Le volanti che andavano e venivano e il freddo. Siamo finiti col trasportare le valige da un posto ad un'altro, luogo dal quale probabilmente saranno cacciati nel giro di qualche ora.
Tutto questo ha un senso? Lo ha per i Rom? Per i cittadini indignati? Per le autorità? Insomma ha un senso per qualcuno?

Ermelinda Coccia

mercoledì 11 novembre 2009

LA TROUPE

REGIA: Ermelinda Coccia, Davide Falcioni, Andrea Cottini
AIUTO REGIA: Diana Danila
OPERATORE DI MACCHINA: Ermelinda Coccia
ASSISTENTE OPERATORE: Diana Danila
INTERVISTE: Andrea Cottini, Davide Falcioni
TRADUZIONI: Najo Adzovic
VOICE OVER: Diego Ruggiano
MONTAGGIO: Ermelinda Coccia
MIXER AUDIO: Andrea Cottini
BACKSTAGE: Diana Danila
MUSICHE: Gabriele Campioni, Rossopiceno

lunedì 9 novembre 2009

COME NASCE "ME SEM ROM" ?

In tanti ci chiedono quale sia stata la motivazione che ci ha spinti ad entrare in uno dei più grandi campi Rom d'Europa per realizzare un documentario. Rispondiamo con questo video, spiegando quanto abbia fatto la sua gran parte l'amicizia che ci unicìsce insieme al desiderio comune di far emergere quella parte di Roma tenuta all'ombra dalla Capitale stessa.

Il video è dedicato a Davide, autore e responsabile del reportage fotografico che probabilmente lascerà la casa nella quale è nato l'intero progetto. Ci mancherai!

clicca QUI per vedere il video

venerdì 6 novembre 2009

ME SEM ROM nella trasmissione del 5 Novembre di RADIO POPOLARE ROMA

Dal sito di Radio Popolare Roma

Insieme a due ospiti affrontiamo due temi comunicanti: con Monica Rossi, antropologa sociale, discutiamo della possibilità di inserimento lavorativo per un Rom. Con Ermelinda Coccia, giovane regista, parliamo del documentario Me Sem Rom e dell'idea di voler raccontare come lavoro una realtà ai limiti della società.

clicca QUI per asoltare e/o scaricare la trasmissione

mercoledì 28 ottobre 2009

ULTIME NOTIZIE

Lunedì 1 novembre, incontreremo insieme a Najo Adzovic, gli interessati del Comune di Roma, per discutere del Patrocinio dello stesso, che vuole sostenere l'intero progetto di "ME SEM ROM", documentario e reportage fotografico compreso.

Vi terremo aggiornati!

Ermelinda Coccia, Davide Falcioni, Andrea Cottini, Anna Peretti

giovedì 3 settembre 2009

L'IDEA DEL PROGETTO

Di forte impatto per le immagini e gli argomenti messi in continuo contrasto fra loro, con una narrazione spesso violenta per i cambi repentini di luoghi e situazioni, questo documentario parla di un viaggio alla scoperta delle problematiche di uno dei più grandi campi rom d’Europa: il Casilino 900 di Roma. Una bicicletta è il mezzo che trasporta lo spettatore dalla Roma che tutti conoscono a quella rimasta nell’ombra.

sabato 18 luglio 2009

ULTIME NOVITA'


IL DOCUMENTARIO E' IN FASE DI POST PRODUZIONE

Con un complessivo di 10 ore di girato, siamo giunti ad una selezione di circa 5 ore durante la prima acquizione. Quest'ultima, a sua volta selezionata e suddivisa per cartelle di interesse narrativo, speriamo possa arrivare, alla fine del montaggio, a 70' di documentario.

Riguardo le musiche dello stesso, siamo in contatto con la band dei RossoPiceno, (INFO: http://www.myspace.com/rossopiceno) e con il musicista Gabriele Campioni (Laureato in lettere classiche e diplomato in clarinetto, allievo di Stelvio Cipriani nel corso di perfezionamento in Composizione di Musica per film, consegue il diploma di merito. Direttore di gruppi vocali e strumentali collabora dal 2000 con la Rai, per la quale ha scritto musiche per programmi televisivi e radiofonici:"Alle Falde del Kilimangiaro", "Gaia", "La notte dei Misteri" ecc. Nel 2001 ha composto le musiche per il promo del film "Resurrezione", presentato da Rai Trade al festival di Cannes 2001. Con la stessa casa editrice ha realizzato due cd " Drama and Peace" e "Commedia all'italiana" e ha composto le musiche per il documentario "Romamor").

martedì 9 giugno 2009

CENSIMENTO DI LUNEDI 15 GIUGNO

Roma 8 Giuno 2009 -Ieri sera al Casilino 900, Najo adzovic si è riunito con gli altri rom del Casilino 900, per informarli sul Censimento che verrà effettuato al campo il prossimo lunedì.
Il dibattito è stato molto accesso. Incomprensioni, paura, rassegnazione e senso di latitanza erano protagonisti principali su uno sfondo polemico che comprendeva bambini, anziani, padri e madri di famiglia.
Il timore più forte è quello che si ripeta ciò che è accaduto durante l'ultimo censimento dell'inverno scorso.
"Le forze dell'ordine si presenteranno lunedì con la calma più sfacciata per tenerci buoni, faranno le loro foto, i loro controlli, dopodichè torneranno a distanza di qualche giorno, senza preavviso..magari alle 3 del mattino come l'ultima volta, entraranno nelle nostre baracche e ci porteranno via lasciando soli mogli e bambini." Ha detto uno degli ex porta voce del campo.
"Mio figlio è nato in italia, si è fatto una famiglia qui, i suoi bambini vanno a scuola, non ha precedenti, cerca di lavorare come può e per colpa del mio essere jugoslavo non ha un permesso di soggiorno. Sono quasi sicuro che lo porteranno via. Inoltre dovesse morire, per lo Stato italiano lui non è mai esistito!" Ha continuato.
A quanto pare a questa gente non viene concessa neanche un'identità, niente.
Non vorrei schierarmi totalmente da una parte, ma il fatto che le nostre leggi permettano tanto è inaccettabile e di certo un dato di fatto. Siamo l'unico paese ad avere tale atteggiamento, si veda ad esempio la stessa situazione in Francia, dove un rom che risiede nello stesso da 30 anni, ha un permesso di soggiorno, una casa vera e le primarie agevolazioni, già da parecchio tempo.

Ermelinda Coccia
http://casilino900documentario.blogspot.com/2009/06/cosa-scrivono-i-quotidiani-sulla.html

Cosa scrivono i quotidiani sulla situazione del Casilino 900

CRONACA 24
E' in corso a Roma una protesta dei comitati di quartiere contro il campo nomadi Casilino 900. Circa 50 persone si sono radunate in via dei Romanisti. Ci accusano di furti e di accendere fuochi, ma non e' vero - interviene Najo Adzovic, portavoce del campo rom Casilino 900 -. Abbiamo paura, non accendiamo piu' fuochi, come promesso al sindaco, e temiamo possano aggredirci''.-

IL MESSAGGERO
ROMA (28 maggio) - Una cinquantina di persone ha organizzato una protesta contro il campo nomadi Casilino 900. Parzialmente bloccata viale Palmiro Togliatti. I manifestanti si sono radunati in via dei Romanisti. Sul posto la polizia di Stato.Il presidente del comitato di quartiere di Torre Spaccata Bruno Venuta, presente tra gli altri cittadini, ha detto che la manifestazione «non è stata organizzata dal Comitato di Quartiere ma è nata spontaneamente dai cittadini a causa dell'ennesima nube di fiumi tossici provenienti dal campo nomadi». Nessuna minaccia ai rom, spiega, ma l'obiettivo è la richiesta al sindaco di «tutelare i diritti e la salute di chi abita qui».I nomadi: abbiamo paura. «Queste persone hanno megafoni e cartelli - spiega Najo Adzovic, portavoce del campo rom Casilino 900 - e chiedono al sindaco Alemanno di rispettare gli impegni presi e di sgomberarci. Ci accusano di furti e di accendere fuochi, ma non è vero. Abbiamo paura, non accendiamo più fuochi, come promesso al sindaco, e temiamo possano aggredirci».


ROMATODAY
Un quartiere pronto alla rivolta, arrabiato per le promesse mancate delle istituzioni, impaurito dalla microcriminalità e preoccupato per la salute dei suoi cittadini. Benvenuti a Torre Spaccata, una delle tante zone di periferia della Capitale, ai confini tra settimo e ottavo municipio, dove la legalità sembra essere sospesa, con il beneplacito delle istituzioni. Ieri la rabbia dei residenti è esplosa in maniera spontanea e niente affatto organizzata. Una manifestazione che ha bloccato la Togliatti, strada che segna il confine di questo territorio che da anni lotta contro il degrado e l'illegalità dovuti al Casilino 900. Cinquanta persone, scese in strada per dire basta a quel campo rom il cui sgombero doveva essere una priorità del sindaco Alemanno e che invece è ancora lì a provocare rabbia e sconforto ai cittadini. “C'è un'illegalità diffusa”, ci racconta il vice presidente del Comitato Torre Spaccata Antonio Cioffi. “Ogni giorno siamo alle prese con episodi di microcriminalità da parte dei nomadi, ma soprattutto con i roghi e i relativi fumi tossici”.
Ogni sera, denuncia il comitato, c'è un incendio. “Vengono bruciati pneumatici, cavi, plastica”, spiega Cioffi, “e le nostre case ogni sera vengono riempite da diossina. Ieri, esasperati, i cittadini sono scesi in strada, senza sollecitazione alcuna da parte del comitato. E se non verrà risolta la questione siamo pronti a rifarlo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane”. Il Sindaco Alemanno aveva promesso interventi, ma come ci conferma Cioffi, nulla, o quasi, è stato fatto: “L'estate scorsa protestammo duramente e a settembre furono messe delle guardie davanti al Campo Rom. I risultati per un po' si videro, ma dopo qualche mese le guardie furono tolte e si è tornati nella situazione di prima”.
La protesta dei cittadini è contro le istituzione. Cioffi ci spiega anche una situazione piuttosto particolare che complica ancora di più la situazione: “Torre Spaccata di fatto si trova nell'ottavo municipio, mentre il campo del Casilino 900 è nel settimo municipio. Il problema è che nel settimo municipio non vivono gli stessi disagi che viviamo noi. In passato ci siamo mobilitati ed abbiamo chiesto interventi all'ottavo municipio, al settimo, al Comune. Nessuno però ha preso provvedimenti. Stavolta continueremo a protestare, fin quando nessuno ci darà ascolto”.

IL MESSAGGERO
ROMA (16 maggio) - Lavori e vigilanza nei campi regolari dal 1° giugno, più fondi dal governo per concretizzare un lavoro che punta «a coniugare legalità e integrazione». Il piano nomadi per Roma entra nella fase dell’applicazione concreta. L’annuncio arriva dal sindaco Gianni Alemanno, dopo l’incontro di ieri mattina con il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il prefetto Giuseppe Pecoraro: «Abbiamo fatto un briefing per fare il punto sul piano nomadi, che esporremo subito dopo l’inizio dei lavori, stabilito per il primo giugno». Ma non solo: il Campidoglio ha chiesto al Governo altri fondi, per gestire nei prossimi due anni la progettata “rivoluzione” del piano nomadi. Si comincerà dai lavori in tre campi, scelti tra quelli che resteranno attivi: «Il lavoro prevede la bonifica, il miglioramento delle condizioni igieniche e di sicurezza - spiega Alemanno - Una cosa deve essere chiara: non saranno più tollerate attività illegali all’interno dei campi, come spesso è avvenuto in realtà come il Casilino 900. Le nuove strutture non saranno più dei territori fuori dalla legge. La vigilanza privata garantirà due aspetti fondamentali: nelle strutture potranno entrare soltanto le persone autorizzate e, all’interno, non si potrà più condurre attività criminose». La durata dei lavori sarà di circa tre mesi: «Puntiamo a completare l’intervento nei primi tre campi entro la fine dell’estate - sottolinea il sindaco - Entro la fine dell’anno completeremo tutto il quadro, che prevede la ristrutturazione dei sette insediamenti realizzati e la realizzazione di un nuovo campo». Già nota la lista dei campi nomadi che resteranno attivi: Candoni, Castel Romano, Gordiani, Lombroso, Salone, Cesarina e River. A questi, come ha più volte annunciato il prefetto, dovranno essere aggiunte altre aree, probabilmente due o tre. Ma niente maxi-campi. «Abbiamo già emesso il bando di gara per l’assegnazione del servizio di vigilanza privata nei campi, che sarà assegnato venerdì prossimo - dice Sveva Belviso, assessore capitolino alle politiche sociali - Dal 1° giugno le guardie giurate cominceranno a lavorare, anche durante gli interventi di ristrutturazione dei campi, per far rispettare la legge e le norme contenute nel regolamento dei campi nomadi a Roma e nel Lazio, approvato dalla Prefettura nei mesi passati». Il piano, che quindi diventerà effettivo dall’inizio dei giugno, prevede poi la graduale chiusura degli altri campi nomadi, a partire dal Casilino 900 e da Tor de’Cenci, e la rimozione sistematica dei tanti insediamenti spontanei che sorgono, a macchia di leopardo, nei vari quadranti della città e sulle rive dei due fiumi. Con Maroni, Alemanno ha parlato anche di fondi: «Attualmente abbiamo a disposizione 23 milioni di euro, tra le risorse stanziate da Stato, Regione e Comune - osserva il sindaco - Ma abbiamo chiesto al ministero di mettere altri fondi, per gestire la situazione in questi due anni. I soldi non serviranno solo per i lavori, ma anche per la vigilanza dei campi, che è un’aspetto fondamentale del piano». La fase operativa del piano nomadi «consisterà nel sistemare i campi esistenti, metterli a norma e dove possibile ampliarli - conferma Pecoraro - Una volta acquisita la consistenza degli ampliamenti, decideremo se e dove realizzare nuove aree. Gli eventuali nuovi campi verranno realizzati nei municipi che non li hanno, per fare in modo che tutti i municipi di Roma abbiano la possibilità di ospitare campi nomadi». «Anche noi stiamo vedendo con chiarezza l’effetto delle promesse elettorali di Alemanno - ironizza Pino Battaglia, consigliere provinciale del Pd - che ha il coraggio di congratularsi, da solo, con se stesso, quando dopo tanti schiamazzi, ad un anno dell’insediamento il campo nomadi Casilino 900 è ancora lì e non se ne conoscono i destini». Replica Luca Gramazio, consigliere capitolino del Pdl: «L’unica cosa preoccupante che qualcuno continua ad utilizzare il campo nomadi di Casilino 900 per un’inutile polemica, pretestuosa e a uso personale - sostiene Gramazio - Ribadisco che il campo verrà chiuso al più presto».

lunedì 8 giugno 2009

mercoledì 3 giugno 2009

CANDONI: il campo rom della Magliana

Roma 03/06/2009- Ho messo la sveglia alle 5.00 ieri sera. Alle 7.30 di stamattina camminavo nel campo rom di via Candoni, nel quale vivono due tipi di etnie, quella serba e quella di zingari rumeni.
Strade asfaltate e container in cemento, mi hanno portata al primo confronto con il Casilino 900.
A quest'ultimo si accede per via di una strada sterrata e le dimore della gente sono vecchi camper o baracche autocostruite con legno e lamiera.
Il primo incontro è Antonio, Serbo, si occupa della sicurezza.
"Come mai sei qui?" Mi ha chiesto. Pensando fosse inevitabile, gli ho raccontato del documentario che, assieme ad altri tre ragazzi, sto portando avanti al Casilino 900 e che il lavoro stesso mi ha portata al bisogno di conoscere la vita e la gente di altri campi in modo da non fermarmi su un unica e prima impressione.
"E pensi che con una telecamera sulla spalla riuscirai a conoscerci?"
Ecco l'imbarazzo, la sensazione di diventare più piccola di una formica nel deserto.
Dal momento in cui sono uscita di casa, fino a quello della sua domanda, mi sono chiesta un miliardo di volte perchè avessi deciso di portare la camera con me. Per un mese e più, sono andata al Casilino senza nulla in mano, malgrado fosse forte il desiderio di documentare ogni cosa che mi scorreva davanti.
L'errore, al momento della domanda di Antonio era evidente, perciò non ho fatto altro che riconoscerlo e scusarmi con lui.
La reazione è stata quella di dirmi che non c'era bisogno di giustificarsi, che l'errore è umano e che se avevo intenzione di conoscerli, valeva lo stesso comportamento che avevo avuto con i rom del Casilino 900. Questo non perchè una documentazione sulla condizione del campo è asclusa dall'interesse del campo stesso, ma solo perchè presentarmi in questo modo avrebbe solo messo una barriera tra me e la gente del posto.
Sono salita su uno dei tre autobus gialli che porta i bambini a scuola. Qui il secondo confronto: al Casilino 900 c'è un unico scuolabus per un totale di 700 abitanti, tra i quali i bambini fanno la maggioranza. Ho pensato pertanto che pochi del Casilino frequentano la scuola, a differenza di quello che ci hanno raccontato.
Nel tragitto mi è rimasta impressa Jessica, ho visto i suoi quaderni, osservato a lungo i disegni e chiesto lei di leggermi una frase. Legge molto bene, normali difficoltà di un bambino medio delle elementari.
Da grande vorrebbe fare l'insegnante, non mi ha saputo spiegare il perchè ma si teneva in faccia l'entusiasmo tipico di chi sogna di diventare qualcuno.
Davanti alla scuola è stata lei a prendermi per mano, allora l'ho accompagnata su per le scale, fin davanti l'entrata della I d, dove ci siamo salutate.
Al ritorno verso il campo ho parlato con Daniela, Serba di 35 anni, madre di quattro figli, tre maschi e una femmina di quindici anni, sposata quest'ultima con un ragazzo rom di 18.
Tra quattro mesi Daniela diventerà nonna.
Ho portato a casa un'altra fetta di questa cultura mal raccontata dai mass media, i quali non fanno che impaurire la gente, piuttosto che invitarli a prendere una posizione soggettiva delle cose. Una fetta differente da quella gia assaggiata lungo il viaggio al Casilino 900, sia per le condizioni di vita, sia per la gestione del campo, ma comunque sempre riconoscibile dalle usanze, dai comportamenti e dal calore, insiti in tutti quelli che ho incontrato.

domenica 24 maggio 2009


PROGETTO INIZIALE

L’iniziativa si compone di una parte video e di una fotografica realizzata dai documentaristi Davide Falcioni, Ermelinda Coccia, Andrea Cottini, che riprenderanno scene di vita quotidiana dei ragazzi Rom, concentrandosi sulle loro degradate condizioni di vita al Campo Casilino 900, ma dando una fondamentale importanza anche a immagini “di strada” e all’interno delle scuole che frequentano, in modo da mettere in rilievo anche il loro rapporto con i coetanei italiani.
Ermelinda Coccia, responsabile della sezione video, seguirà passo passo le giornate di una giovane rom, Sabrina Sejdovic, la quale intervisterà i suoi coetanei e i più piccoli del campo. In risalto le loro condizioni di vita nel campo, le scuole che frequentano quotidianamente, lo studio e il rapporto con i ragazzi italiani (i Gagè) e la difficoltà, dovuta alla frequente discriminazione, di realizzare sogni legittimi di una vita “normale”.
Davide Falcioni, responsabile della sezione fotografica, catturerà momenti di vita quotidiana, concentrandosi anch’egli sul Campo Rom ma andando anche nelle scuole, sulla strada, nei centri di aggregazione giovanile.
Sia il documentario video che le fotografie verranno mostrati all’interno di Associazioni Culturali, emittenti televisive e scuole, con l’obiettivo di promuovere la cultura dell’integrazione e il dibattito. Agli incontri pubblici saranno presenti sia i documentaristi, che racconteranno la loro esperienza, che i membri (Rom) dell’Associazione Nuova Vita, coordinati da Najo Adzovic, che spiegheranno al pubblico (o agli alunni delle scuole) usi, costumi e condizioni di vita dei Rom.